TRE RICERCHE FINANZIATE AL DOTTOR MODA PER L’IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI PER PARKINSON, ATROFIA MULTISISTEMICA E DEMENZA CON CORPI DI LEWI

TRE RICERCHE FINANZIATE AL DOTTOR MODA PER L’IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI PER PARKINSON, ATROFIA MULTISISTEMICA E DEMENZA CON CORPI DI LEWI

26 marzo 2024

Notizia

TRE RICERCHE FINANZIATE AL DOTTOR MODA PER L’IDENTIFICAZIONE DI BIOMARCATORI PER PARKINSON, ATROFIA MULTISISTEMICA E DEMENZA CON CORPI DI LEWI

Attraverso l’esplorazione della mucosa olfattiva, del sangue, delle urine e della cute, Fabio Moda, ricercatore della Struttura Complessa di Neurologia 5 e Neuropatologia del Besta, cerca di sviluppare biomarcatori periferici di queste malattie per scoprire informazioni utili alla loro corretta diagnosi, specialmente in fasi precoci.

 

Malattia di Parkinson (PD), atrofia multisistemica (MSA) e demenza con corpi di Lewy (DLB) possono essere individuati con maggiore facilità e in modo precoce?

Alla domanda vogliono rispondere gli studi finanziati al dottor Fabio Moda, ricercatore della Struttura Complessa di Neurologia 5 e Neuropatologia del Besta guidata dalla dottoressa Bianca Pollo.

Il primo studio, dedicato all’analisi della mucosa olfattiva, urina e sangue è stato finanziato dal Ministero della Salute Italiano, nell’ambito della Ricerca Finalizzata (Giovani Ricercatori).

l secondo studio dedicato all’analisi della cute, prevalentemente di pazienti con MSA, è stato finanziato dalla MSA Coalition, una prestigiosa associazione americana dedicata allo studio di questa malattia. A questo studio prende parte anche la dottoressa Grazia Devigili della Struttura Complessa di malattia di Parkinson e Disordini del Movimento.

Il terzo studio, di cui Moda è coordinatore di Unità per il Besta è stato finanziato dal PNRR e ha l’obiettivo di studiare mucosa olfattiva e cute di pazienti con PD. Tutti gli studi mirano a individuare, in campioni periferici, biomarcatori precoci di queste patologie.

Quali sono questi marcatori specifici e dove si trovano lo spiega il dottor Moda: “Il marcatore più importante per queste malattie è una forma anomala di alfa-sinucleina, una proteina che si accumula nell’encefalo di pazienti con PD, MSA e DLB. Differenze nella struttura anomala acquisita da questa proteina sembrerebbero determinare il tipo di patologia che svilupperanno i pazienti. Dallo studio neuropatologico delle proprietà biochimiche e morfologiche degli aggregati intracerebrali di alfa-sinucleina e dall’identificazione delle regioni cerebrali colpite da questi depositi, è possibile fare una diagnosi certa di PD, MSA e DLB”.

Per svolgere l’indagine accurata “al Besta abbiamo dei macchinari che consentono di eseguire dei test chiamati Seed Amplification Assay capaci di identificare tracce di l’alfa-sinucleina anomala presenti in tessuti periferici facilmente prelevabili – approfondisce Moda –. Non dovremo quindi aspettare di poter fare indagini post mortem per confermare la diagnosi di PD, MSA e DLB ma potremmo essere in grado di diagnosticarle in fasi molto precoci”.

Per migliorare la qualità dello studio abbiamo coinvolto il CNRR di Firenze con il professor Marco Ravera che sfrutterà la Risonanza Magnetica delle proteine sia in fase solida sia in fase liquida che consente di studiare nel dettaglio le proprietà morfologiche e strutturali dell’alfa-sinucleina presente nei tessuti periferici. Non possiamo escludere che tramite queste analisi altamente specialistiche, si arriverà a discernere minime variazioni strutturali utili non solo a differenziare le patologie di interesse (PD, MSA, DLB), ma anche di identificare sottogruppi di malattia” – aggiunge il ricercatore-. Ultimo collaboratore dello studio è l’Ospedale Fatebenefratelli di Brescia con la dottoressa Claudia Saraceno. Con loro si analizzeranno gli esosomi, cioè vescicole di grasso che servono per scambiare informazioni tra cellule e che vengono rilasciate anche nel sangue, con l’obiettivo di capire se sono in grado di fornire informazioni utili a indentificare le diverse malattie. Analizzando contenuto e dimensione di queste vescicole, attraverso la Nanoparticle Tracking Analysis, possiamo arrivare a una migliore definizione: diverse malattie possono infatti comportare alterazione del numero di esosomi così come la loro dimensione”.

Lo studio PNRR a cui Moda collabora insieme all’Azienda Ospedaliera di Perugia “prevede l’analisi di campioni di mucosa olfattiva e cute di pazienti con PD. L’obiettivo è quello di sottoporre i campioni ad analisi di Seed Amplification Assay e di proteomica OLINK che potrebbero, insieme, migliorare in modo significativo la diagnosi clinica del PD”.

ultime notizie
Responsabile della pubblicazione: Ufficio Stampa
Ultimo aggiornamento: 28/03/2024